Abituati al ” tritacarne della politica ” o, al massimo, a un ” rimpasto amministrativo ” , per una volta i politici si sono dedicati alla pizza. Ieri infatti, Schiranna in festa, la manifestazione politico-gastronomica del Partito democratico ha inaugurato la prima edizione di ” Varese, che pizza! ” , il festival varesino dedicato al cerchio di pasta più mangiato al mondo. L ‘ evento andrà avanti fino a venerdì nell ‘ area di via Vigevano 26, dove i protagonisti assoluti saranno Valerio Torre e Pasquale Moro, campioni del mondo rispettivamente di pizza in teglia e di pizza in pala. Ma i due pizzaioli medagliati hanno debuttato già in mattinata con ” Mani in pasta ” , progetto che, oltre alla degustazione del piatto italiano più famoso del pianeta, vuole promuovere la divulgazione per cucinare e mangiare la pizza buona e sana. I due ” p i zza-chef ” hanno infatti svolto una lezione di teoria e di pratica ad amministratori del Partito democratico, simpatizzanti e giornalisti. Fra farina bio, olio, sale, lievito, acqua, pomodoro e mozzarella si sono cimentati anche Giacomo Fisco, consigliere comunale di Varese, il sindaco di Daverio Vincenzo Martino, il vicesindaco di Azzate Davide Ferrè e Maria Croci, assessore a Malnate. Qualcuno si è dimostrato un pizzaiolo provetto, altri hanno avuto bisogno di un aiutino, soprattutto per aver avuto fretta nel mischiare l ‘ acqua con la farina. «Il progetto – ha detto Bassano Falchi, coordinatore della festa – che vorremmo portare nelle scuole, si inserisce in un percorso di educazione alimentare e di riscoperta delle materie prime di alta qualità». In serata, invece, è partito l ‘ evento vero e proprio di ” Varese, che pizza! ” , in cui oltre a due grandi classici della pizza, Margherita e Napoli, e alla pizza alle verdure, nel menu era presente anche la pizza del territorio che ha messo in risalto due prodotti locali: il Lardo lonzato del Monte Rosa e la Formaggella del Luinese. «Stiamo cercando di riportare una cultura di qualità della pizza – ha detto Pasquale Moro – in cui conta soprattutto la bontà dell ‘ impasto e la conoscenza delle caratteristiche delle farine. Perché non è detto che un impasto a lievitazione più lunga, sia più buono. Ogni farina ha una sua caratteristica da rispettare e esaltare». Tanto che il risultato dovrebbe essere quello di «coinvolgere tutti i sensi nell ‘ esperienza culinaria – ha aggiunto Valerio Torre – mentre, spesso, si mangia la pizza soltanto per riempirsi la pancia. Al contrario si dovrebbe gustarne anche il profumo, la preparazione e la ricerca delle materie prime di qualità». Giovedì, inoltre, si ballerà dalle 20.30 con un dj set, mentre venerdì, per la serata conclusiva si ospiterà (ore 22), direttamente da Zelig, Colorado e Sicilia Cabaret, Francesco Rizzuto nella sua personalissima interpretazione del vigile palermitano. Nicola Antonello La dimostrazione ieri mattina alla Schiranna

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